TERAMO – «Ci opponiamo ad una tassazione che ha raggiunto, da tempo, livelli insostenibili, che colpisce soprattutto le fasce sociali più deboli e i lavoratori». Così il presidente dell’Aci di Teramo Vincenzo Di Gialluca annuncia lo sciopero della benzina che si terrà dopodomani. Secondo l’Automobile club, gli aumenti della benzina rischiano di mettere in ginocchio il comparto auto. «E’ infondata l’ipotesi – aggiunge Di Gialluca – secondo la quale l’Aci si oppone all’idea di aiutare le popolazioni colpite dal sisma, perché siamo sempre vicini alle popolazioni colpite da calamità naturali, con tutti gli uomini, i mezzi e il know-how di cui disponiamo. Stiamo attivando una task force di soccorso per la rimozione delle auto distrutte oltreché un centro mobile di servizidi pratiche automobilistiche». Di Gialluca ricorda inoltre che la benzina è il prodotto più tassato: «circa il 60% del prezzo alla pompa è fatto di tasse e di tasse sulle tasse, l’Iva sulle accise. Gli automobilisti italiani pagano ancora accise per la guerra in Abissinia (1935), la crisi del canale di Suez (1956), la tragedia del Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966) e i terremoti in Belice (1968), Friuli (1976) e Irpinia (1980). E’ ora di dire basta e tassare le ricchezze, non le povertà. L’auto è un limone dal quale non si può più spremere neanche una goccia». Secondo i dati dell’Automobil club la situazione attuale ha comportato un drastico calo dei consumi: ad aprile la benzina è scesa del 16,1%, il gasolio al 14,3%. Ridotto anche il traffico autostradale (a febbraio -14,5%). «Per ora – conclude Di Gialluca – malgrado il crollo dei consumi, il gettito continua ad aumentare, ma se non si farà qualcosa per bloccare questa emorragia, presto anche l’Erario ne risentirà e la tassazione, oltre che soffocante e iniqua, si rivelerà addirittura dannosaper le casse dello Stato».
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